Con Enzo non ci siamo mai incontrati personalmente, ma ci sentiamo spesso per e-mail, avendo in comune l’amore e la passione per la carta, la vita di cartiera e soprattutto la curiosità per la sua storia.
Il libro “L’evoluzione della carta”, è il decimo della collana, scritto veramente bene da Enzo Filippetto, è chiaro in ogni suo capitolo e senza fronzoli come un uomo di cartiera sa fare; è sicuramente il più completo che mi è capitato di leggere riguardante la carta e credo che lo si possa dividere in tre parti: la storia, la parte tecnica ed infine le sue esperienza, le cartiere ed i loro fondatori.
La parte di storia che comprendente anche l’esperienza personale, mi ha fatto tornare alla mente dei ricordi che possono essere in parallelo con quanto scritto nel libro. Anch’io, come Enzo, qualche anno fa, mi sono diplomato all’ITIS “Merloni” con Ugo Duca Preside e Ugo Tisi Professore di Tecnologia Cartaria; che tempi! la scuola era tosta ed uscivi da lì con una preparazione di livello molto alto; la mia è terza generazione di cartai alle Cartiere Miliani: nonno elettricista, babbo conduttore alla C1 di Fabriano. Ricordo quando babbo faceva il turno di pomeriggio e non esistendo la mensa gli portavamo la cena, spesso era Bruno Bellocchi a prendermi in braccio dalla portineria fino alla sala macchine, che poi rivedrò durante le visite pomeridiane della scuola in fabbrica. Anche da noi esisteva il “cambio” usciva il padre o la madre ed entrava il figlio. I Fabrianesi erano “invidiosi” di questa possibilità.
Enzo Filippetto, ha avuto la fortuna di girare tutti gli stabilimenti del Gruppo Burgo e non solo, questo sicuramente gli ha dato la possibilità di vedere tante realtà, che nel libro sono descritte in maniera precisa, attraversando la vita di cartiera dai primi elaboratori di processo fino all’automatizzazione più spinta, dal sentire la lavorazione della pasta con le mani fino alla sala controllo.
La parte centrale, quella tecnica, sarebbe stata, a mio avviso, un ottimo libro di testo se fosse esistita ancora la specializzazione per Periti Cartai all’Istituto di Fabriano. Apro e chiudo parentesi: mi piacerebbe sapere perché qualcuno ha voluto sminuire prima e chiudere poi la specializzazione.
Ed è una avventura a 360° quella che il libro propone, partendo dalla conoscenza delle tante varietà di legno, dei suoi derivati, dei prodotti ausiliari, fino a descrivere macchine di oltre i 10 mt. di larghezza; di come una raffinazione sbagliata porta ad avere una carta non in linea coi parametri richiesti dal laboratorio; come nel mondo ci siano centinaia di tipi di carta e come la carta dai tempi di T’sai Nun si produca, con tecnologie diverse, ma in fin dei conti, allo stesso modo.
Infine molto interessante la parte sui profili dei “Fondatori”: da Pietro Miliani al Senatore Burgo, al Cav. Marsoni, solo per citarne alcuni; persone che hanno fatto grande l’industria cartaria italiana, sia dal punto di vista tecnico che sociale, che hanno capito anche l’importanza delle maestranze, creando intorno alla fabbrica case, asili e tutto quello che poteva servire per dare dignità ai lavoratori. Forse se qualcuno dei Fondatori tornasse oggi, avrebbe da ridire su come sono gestite oggi le loro Cartiere.
Personalmente voglio ringraziare Enzo anche a nome della Pia Università dei Cartai per aver voluto inserire nel libro un capitolo a lei dedicato; da parte mia posso dire che il futuro della carta è ancora tutto da scrivere e spero che Enzo vorrà proseguire la sua opera altri testi interessanti.
Franco Oppietti
Caro Franco,
complimenti per l’articolo che hai scritto o voluto scrivere a nome di tutti coloro che hanno lavorato e che lavorano nelle cartiere.
Leggendolo, ho colto che tutti noi abbiamo la nostra storia da raccontare, vissuta tra le mura e macchine in movimento, magari, come nel nostro caso anche raccontata dai nostri genitori che prima di noi ci hanno preceduto.
A volte penso a noi cartai di quanta carta abbiamo visto passare sotto i nostri occhi e mi piace pensare a tutti quegli utilizzi che è servita per il progresso della nostra umanità ed il mio augurio è che continui ad essere utile alle generazioni future.
Un sincero Grazie a te ed ai soci della Pia Università.
Con stima, Enzo